Occhio ai lavori in casa, anche quello più piccolo fa scattare l’allarme | Il FISCO ti blocca e ti chiede il conto: è salatissimo

Lavori in casa: qui si rischia di pagare molto (Canva) - BuildingCUE
Il Fisco è sempre pronto per controllare eventuali illeciti degli italiani e ora punta a un’eventuale ristrutturazione in casa
Gli italiani sanno bene che l’Agenzia delle Entrate è sempre sul fiato sul collo per controllare eventuali movimenti illeciti oppure operazioni poco chiare. D’altronde, non sono pochi coloro che cercano di eludere la legge e fare i furbetti per riuscire ad avere dei vantaggi personali.
In effetti, tutti coloro che non pagano le tasse dovrebbero essere puniti, con il Fisco che dovrebbe spingere a recuperare le somme che ha perso. È proprio per questa ragione che sono necessari controlli puntigliosi e precisi.
Eppure ora sembra che il Fisco stia puntando coloro che stanno facendo dei particolari lavori domestici. Proprio così, chi opera in un certo modo per rinnovare o ristrutturare la casa potrebbe passare un brutto quarto d’ora con le autorità.
Quali sono i lavori da evitare o cosa sapere prima di portarli a termine? Ecco tutto quello che bisogna conoscere.
Lavori in casa, il Fisco può chiedere il conto: ecco quando
Nell’ultimo periodo non sono pochi coloro che hanno chiesto di ristrutturare la casa o fare lavori per migliorare l’abitazione, approfittando anche dei vari bonus che lo Stato ha messo a disposizione. D’altronde, con bonus come l’Ecobonus e il Superbonus 110%, valeva davvero la pena ristrutturare e aggiornare l’immobile che si possiede.
Ma che dire invece nel caso di lavori che aumentino pertinenze o lusso dell’abitazione? Come spiega il sito impresamia.com, c’è un esempio che si può fare per comprendere le conseguenze di lavori in casa del genere: quello delle piscine interrate. La realizzazione di una piscina interrata, così come altri interventi strutturali sull’immobile, può comportare rilevanti conseguenze di natura fiscale. Tra queste si annoverano l’aumento della rendita catastale e, conseguentemente, una maggiore incidenza di imposte quali IMU e TARI.
Cosa fare per evitare problemi in caso di controlli?
Nel caso di lavori di ristrutturazione o ampliamenti, come l’installazione di una piscina interrata, sussiste l’obbligo di comunicare all’Agenzia delle Entrate tutte le opere eseguite. Sebbene tali interventi non comportino necessariamente un’imposizione fiscale immediata, essi possono incidere sul valore catastale dell’immobile, influenzando l’ammontare delle imposte indirette, tra cui IMU, TARI e altre tributarie locali.
In realtà, in Italia la costruzione di una piscina non è soggetta a tassazione come bene di lusso, a differenza di quanto avviene in alcuni Stati europei. Tuttavia, essa determina comunque un incremento della rendita catastale. Anche per immobili appartenenti a categorie non di pregio (ad esempio A/2), la presenza di una piscina interrata può comportare un aumento della rendita compreso tra il 10% e il 20%. Occhio quindi: se non si fanno i giusti passi l’Agenzia dell’Entrate potrebbe presentare il conto prima o poi.