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Scoperto l’uccello dei faraoni | L’hanno trovato in Sicilia: è sorprendente ritrovarlo dopo più di mezzo secolo

Illustrazione dell'Egitto (Pixabay FOTO) - buildingcue.it

Illustrazione dell'Egitto (Pixabay FOTO) - buildingcue.it

Sembra impossibile, ma è vero. L’uccello dei faraoni è stato trovato in Sicilia dopo tantissimo tempo. La scoperta è incredibile!

I faraoni continuano ad affascinare studiosi e curiosi, anche a distanza di millenni. Ogni anno spuntano nuove ricerche, ritrovamenti, teorie che cercano di svelare chi fossero davvero questi sovrani divinizzati dell’antico Egitto.

Alcune delle scoperte più recenti riguardano mummie rimaste per secoli anonime, poi identificate grazie al DNA o alle TAC tridimensionali. Tecnologie moderne come l’imaging 3D o le analisi isotopiche stanno riscrivendo pezzi interi della storia faraonica. 

Non mancano le sorprese legate alle tombe. Alcune sono state ritrovate intatte dopo tremila anni, con corredi preziosissimi: amuleti, sarcofagi dipinti, testi sacri. 

Insomma, i faraoni continuano a parlare, anche se da dietro millenni di silenzio. E la ricerca non si ferma: ogni strato scavato nella Valle dei Re o nel deserto di Saqqara può nascondere qualcosa di incredibile!

Un ritorno che sa di speranza

Ogni tanto la natura sorprende, e lo fa in silenzio, con un battito d’ali quasi dimenticato. Dopo cinquant’anni di assenza, il capovaccaio, noto anche come l’avvoltoio degli Egizi, ha ricominciato a nidificare in Sicilia. Una notizia che, detta così, potrebbe sembrare di nicchia. Ma in realtà ha un peso enorme, sia simbolico che ecologico. 

Come riportato da Balarm, dare la conferma sono stati gli esperti della Fondazione Internazionale Biodiversità del Mediterraneo (Fibmed), che da anni monitorano l’area. Dopo mesi di osservazioni e attese, è arrivata la prova concreta: un nido attivo nel Parco delle Madonie. Non un avvistamento occasionale, non una sosta in volo. Proprio una coppia residente, che ha scelto di fermarsi lì per mettere al mondo un pulcino. 

Illustrazione del capovaccaio (Canva FOTO) - buildingcue.it
Illustrazione del capovaccaio (Canva FOTO) – buildingcue.it

Una scoperta incredibile!

Come riportato da Balarm, il nido è stato scoperto proprio quest’estate, a giugno, e ospita un piccolo capovaccaio che dovrebbe prendere il volo intorno ad agosto. L’ultima volta che si era vista una scena del genere sulle Madonie risaliva agli anni ’80, e in tutta Italia oggi le coppie riproduttive si contano sulle dita di una mano. Di solito si trovano tra Sicilia e Sardegna, ma questo episodio segna un ritorno inatteso e incoraggiante. 

E infatti non è successo per caso. Dietro c’è un lavoro lento e concreto: gli esperti hanno allestito un carnaio a Isnello, dove vengono lasciate carcasse di daini e cinghiali. Una fonte di cibo sicura per i grandi necrofagi, come il capovaccaio ma anche il grifone. E pare che il sistema funzioni. Gli studiosi parlano di un segnale importante, un inizio da proteggere con continuità e pazienza.