Piramidi, sfatati tutti i falsi miti | Nessuno aveva mai capito nulla: il segreto della loro costruzione è stato appena svelato

Piramidi d'Egitto mistero nuova scoperta (Canva foto) - www.buildingcue.it
Un antico ramo del Nilo potrebbe finalmente spiegare come furono costruite 31 piramidi egizie in un’area oggi desertica.
Per secoli, le piramidi d’Egitto hanno rappresentato non solo un simbolo di potere, ma anche un enigma irrisolto. La loro posizione, la loro precisione e le imponenti dimensioni hanno spinto generazioni di studiosi a interrogarsi su come fosse stato possibile, oltre 4.000 anni fa, erigere simili colossi senza le tecnologie moderne.
Teorie fantasiose si sono alternate a ipotesi archeologiche più solide, ma il nodo centrale è sempre rimasto lo stesso: come sono stati trasportati i milioni di blocchi di pietra necessari per costruirle? Il terreno desertico che oggi circonda i complessi piramidali ha reso ancora più misteriosa ogni possibile spiegazione logistica.
Negli anni, l’idea che gli antichi Egizi avessero utilizzato l’acqua per spostare i materiali era stata più volte suggerita, ma mai confermata. Mancavano prove chiare sull’esistenza di un corso d’acqua effettivamente navigabile in prossimità dei siti di costruzione. Qualcosa che potesse davvero giustificare l’allineamento così preciso e la concentrazione di piramidi lungo un asse invisibile nel deserto.
Poi, qualcosa è cambiato. La nuova scoperta ha dell’incredibile e riscrive la storia per come la conosciamo. Ma entriamo nel dettaglio.
Un fiume perduto sotto il deserto
Le nuove tecnologie di analisi satellitare, unite a strumenti di indagine geofisica avanzata, hanno portato alla luce elementi che sembrano riscrivere le basi della comprensione archeologica legata a uno dei monumenti più famosi della storia umana.
Un gruppo di ricerca dell’Università della Carolina del Nord a Wilmington, guidato dalla professoressa Eman Ghoneim, ha identificato un antico ramo del Nilo, ora completamente sepolto sotto sabbia e terreni agricoli. Questo corso d’acqua, denominato Ahramat, era lungo circa 64 km e largo fino a 700 metri, e correva proprio accanto a 31 piramidi costruite tra 4.700 e 3.700 anni fa.
La vera via della pietra verso l’eternità
Secondo la dottoressa Suzanne Onstine, coautrice dello studio citato da Passione Astronomia, la presenza di questo fiume cambia radicalmente il quadro: “i blocchi, le attrezzature e le persone potevano essere trasportati via acqua, sfruttando la forza della corrente anziché la sola forza umana”.
Le immagini radar e l’analisi dei sedimenti hanno permesso di ricostruire con precisione il tracciato dell’antico fiume, rendendo chiaro che la sua esistenza fu cruciale per lo sviluppo delle grandi opere funerarie egizie. Le piramidi, quindi, non sorgono nel nulla, ma lungo un’arteria fluviale oggi scomparsa, che fu il vero motore della loro costruzione.