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Condominio, se non paghi le spese sei fritto | La Legge è cambiata: l’amministratore ti bastona senza l’avallo dell’assemblea

Illustrazione delle spese di condominio (Canva FOTO) - buildingcue.it

Illustrazione delle spese di condominio (Canva FOTO) - buildingcue.it

Purtroppo non pagare il condominio potrebbe comportare guai molto seri. la legge non è più quella di prima, ora è diversa!

Le spese condominiali sono i costi necessari per mantenere e gestire le parti comuni di un edificio, come scale, ascensore, cortile, impianti e servizi generali. Ogni condomino contribuisce in base ai millesimi di proprietà indicati nel regolamento condominiale.

Esistono due grandi categorie: spese ordinarie e straordinarie. Le prime coprono la gestione quotidiana — pulizie, luce, manutenzione base. Le seconde riguardano interventi eccezionali, come il rifacimento del tetto o l’installazione di un nuovo impianto.

Il rendiconto viene gestito dall’amministratore, che ha il compito di raccogliere le quote, pagare i fornitori e convocare l’assemblea per approvare il bilancio. La trasparenza è fondamentale: ogni spesa va giustificata e tracciata.

Anche per questo motivo, è importante partecipare alle riunioni condominiali: conoscere le decisioni prese aiuta a evitare sorprese e a vivere meglio in comunità.

Le spese condominiali

Convivere in un condominio è un po’ come vivere in una piccola comunità: ci sono regole, spazi condivisi, imprevisti e, inevitabilmente, spese. E ognuno ha la propria parte da versare. Che si tratti delle scale da pulire, dell’ascensore da revisionare o delle luci nel cortile, tutto va diviso tra i proprietari secondo i famosi millesimi.

Il problema nasce quando qualcuno inizia a non pagare: la morosità, anche se di pochi, può rallentare i servizi per tutti. E il clima in assemblea, si sa, si fa subito teso. In base alla normativa vigente, come riportato da AssCulturale-Arte-Scienza, se un condomino non salda le sue quote entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio, l’amministratore può/deve agire. Come? Con un decreto ingiuntivo esecutivo, cioè un provvedimento legale che consente di recuperare le somme dovute anche senza passare dall’approvazione dell’assemblea. A quel punto, il creditore può avviare il recupero forzato: pignoramenti, notifiche, tutto quello che serve per far rientrare i soldi nelle casse del condominio. 

Illustrazione di un condominio (Canva FOTO) - buildingcue.it
Illustrazione di un condominio (Canva FOTO) – buildingcue.it

Quali sono i rischi?

Come riportato da Assculturale-Arte-Scienza, oltre all’azione legale, l’amministratore può anche adottare misure più “quotidiane” ma altrettanto fastidiose. Ad esempio, può limitare l’accesso ad alcune parti comuni, come la lavanderia o altri spazi non essenziali. In alcuni casi, persino i servizi fondamentali possono essere ridotti, sempre nel rispetto della legge.

È una forma di pressione, certo, ma anche un modo per tutelare chi paga regolarmente e si trova a sostenere spese maggiorate per colpa degli altri. Il rischio più grande, per chi continua a non versare nulla, è quello di perdere temporaneamente alcuni diritti condominiali: la partecipazione in assemblea, la possibilità di votare o di influire sulle decisioni comuni.