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Basta pagare le spese condominiali | Se non le paghi nessuno puoi farti nulla: ora puoi mettere l’amministratore a pane e acqua

Condominio e spese (Depositphotos foto) - www.buildingcue.it

Condominio e spese (Depositphotos foto) - www.buildingcue.it

Spese condominiali? Non sempre sono obbligatorie: ecco quando puoi rifiutarti di pagare senza rischiare nulla.

Viviamo in un’epoca in cui ogni euro conta. Tra l’affitto o il mutuo, le bollette che sembrano crescere ogni mese, e le spese quotidiane come benzina, alimentari, abbonamenti e compagnia bella… il portafoglio piange. E quando finalmente pensi di aver sistemato tutto, ecco che arriva puntuale anche il bollettino del condominio. Una seccatura in più.

Chi abita in un appartamento sa benissimo quanto pesino quelle voci strane che compaiono nel riepilogo spese: pulizia scale, illuminazione, manutenzione ascensore (anche se magari abiti al piano terra), giardinaggio… La sensazione è quella di dover pagare sempre qualcosa, anche se non capisci bene il perché.

Spesso si finisce per pagare senza fare troppe domande. Per abitudine, per quieto vivere o perché si teme che l’amministratore possa prendere provvedimenti. Ma siamo sicuri che tutto quello che ci viene richiesto sia davvero obbligatorio? In realtà, pochi lo sanno, ma esistono regole precise e non sempre si è tenuti a versare ciò che viene indicato.

Sì, perché ci sono dei casi – previsti dalla legge, eh, mica per simpatia – in cui il condòmino può rifiutarsi di pagare. E no, non si rischia una causa o un pignoramento automatico. Basta sapere come muoversi e quando si è davvero nel giusto.

Quando il pagamento non è obbligatorio

La normativa italiana prevede situazioni ben definite in cui non sei tenuto a pagare le spese condominiali, anche se l’amministratore ti manda il sollecito con tanto di tono minaccioso. Secondo quanto spiegato su ot11ot2.it, uno dei casi più comuni riguarda le delibere nulle. Se una spesa viene approvata senza seguire le regole previste, ogni condomino ha il diritto di opporsi – però va fatto entro 30 giorni dalla delibera o dalla sua comunicazione ufficiale.

C’è poi la questione dei servizi non fruiti. Metti che vivi in un appartamento con ingresso indipendente e non usi le scale condominiali: puoi chiedere l’esonero da quei costi. Idem se non hai accesso a certe aree comuni. Altro punto interessante: in caso di difficoltà economiche reali (documentate, ovviamente), l’assemblea può decidere – ma solo all’unanimità – di esentarti, almeno temporaneamente. E non finisce qui.

Riunione condominiale (Pixabay foto) - www.buildingcue.it
Riunione condominiale (Pixabay foto) – www.buildingcue.it

I poteri dell’amministratore

Attenzione, perché l’amministratore non può fare tutto quello che vuole. Non può, per esempio, imporre spese straordinarie senza prima ottenere l’ok dell’assemblea. Se se le inventa da solo, tu puoi non pagare, punto. Lo stesso vale se le decisioni arrivano dal consiglio di condominio – che, sorpresa, non ha alcun potere esecutivo.

L’amministratore può anche essere fermato se agisce fuori dai confini previsti dalla legge. Non può avviare azioni legali a suo piacimento, né pretendere soldi se le condizioni non ci sono. In certi casi, puoi davvero tenerlo a bada.