Formiche, se le trovi vicino ai mobili di casa devi preoccuparti | Le loro punture sono peggiori di quelle delle vespe: ti mandano all’ospedale

Formiche in casa (Depositphotos foto) - www.buildingcue.it
Immaginate di notare delle piccole formiche scure aggirarsi indisturbate vicino ai vostri mobili, dovreste preoccuparvi.
Nel tranquillo ambiente domestico, la scoperta di insetti indesiderati è sempre motivo di fastidio. Ma c’è una categoria di “ospiti” che, a prima vista, può trarre in inganno.
Spesso confusi con le comuni formiche, questi piccoli intrusi neri e minuti celano una natura ben più complessa e fastidiosa, soprattutto per chi si ritrova a contatto con loro.
La loro abitudine di frequentare ambienti specifici, in particolare mobili antichi o di legno, li rende indicatori di una problematica più profonda all’interno della casa. La loro presenza non è casuale, ma legata a una specifica catena ecologica che si sviluppa nel cuore dei nostri arredi.
Ciò che più preoccupa, tuttavia, è la loro capacità di pungere. L’idea di un insetto simile a una formica che infligge un morso doloroso può sembrare strana, ma la realtà è che la puntura di questi esserini è descritta come particolarmente acuta, con effetti che possono persistere a lungo. Per alcuni individui, la reazione può essere più intensa, richiedendo un consulto medico.
Lo Sclerodermus domesticus: l’insetto che si nasconde nei mobili
Questi insetti, spesso confusi con formiche scure e minute, sono in realtà gli Sclerodermus domesticus, un imenottero parassitoide della famiglia dei betillidi. A differenza delle formiche, non formano colonie e non hanno una struttura sociale complessa. La loro presenza è strettamente legata a specifici ambienti: quelli infestati dai tarli del legno. Per questo motivo, sono conosciuti anche come “l’amico degli antiquari”, poiché amano nascondersi in mobili antichi o d’epoca.
La biologia dello scleroderma è affascinante: le femmine depongono le uova all’interno dei corpi paralizzati delle larve di tarlo, dopo averle immobilizzate con il loro aculeo. Le larve dello scleroderma si nutrono poi delle larve di tarlo, crescendo all’interno del legno.
Le punture e il legame con i tarli
Il problema per gli esseri umani sorge quando questi insetti, oltre ad attaccare i tarli, entrano in contatto con le persone. Sebbene le femmine pungano principalmente per paralizzare le prede, possono reagire anche al contatto umano, ad esempio se schiacciate accidentalmente o se si toccano mobili infestati. Il risultato è una puntura acuta e dolorosa, spesso descritta come simile a quella di una vespa, ma con un effetto più prolungato. Le reazioni possono includere gonfiore, prurito, arrossamento o piccole vesciche.
La presenza di questi insetti è un chiaro segnale di un’infestazione di tarli nel legno. Lo scleroderma non si diffonde facilmente in ambienti non infestati, poiché le femmine sono sprovviste di ali (solo i maschi ne possiedono, ma sono deboli e vivono poco). Per allontanare lo scleroderma, quindi, è fondamentale eliminare i tarli. Esistono trattamenti professionali antitarlo efficaci, come la fumigazione o il riscaldamento del legno a temperature letali per le larve. Una volta eliminate le larve di tarlo, lo scleroderma sparirà per mancanza di ospiti.