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Piramidi, la scoperta riscrive totalmente la storia | I denigratori smentiti: non erano schiavi i costruttori

Una scoperta straordinaria in Egitto

Una scoperta straordinaria in Egitto (Depositphotos foto) - www.buildingcue.it

L’immagine iconica di migliaia di schiavi sottomessi che costruiscono le piramidi è un cliché radicato, alimentato da narrazioni storiche.

Per secoli, l’immaginario collettivo ha dipinto gli operai delle piramidi come schiavi, costretti a lavorare sotto il sole cocente del deserto, frustati e incatenati. Questa narrazione, spesso ripresa dal cinema classico e da antichi cronisti greci, ha plasmato la nostra percezione dell’antico Egitto.

Tuttavia, gli ultimi decenni di scavi e studi archeologici hanno portato alla luce prove inconfutabili che ribaltano completamente questa teoria. Le piramidi, inclusa la grandiosa piramide di Cheope, non furono il frutto della manodopera forzata di schiavi, ma il risultato di un’organizzazione statale complessa e di lavoratori altamente qualificati.

Questa nuova comprensione non solo riscrive un capitolo fondamentale della storia egizia, ma aggiunge un ulteriore strato di ammirazione per la civiltà che ha saputo concepire e realizzare opere così monumentali. L’idea che persone comuni, pur con un lavoro arduo, fossero parte attiva e riconosciuta di un progetto di tale portata, rende le piramidi ancora più straordinarie.

È tempo di abbandonare i vecchi stereotipi e abbracciare una verità storica più sfumata e affascinante, che conferisce maggiore dignità a coloro che, mattoni dopo mattone, hanno eretto le meraviglie dell’antico Egitto.

Non schiavi, ma operai specializzati: le prove archeologiche

Gli scavi condotti nelle vicinanze delle piramidi hanno rivelato l’esistenza di veri e propri villaggi dove vivevano gli operai. Queste strutture includevano abitazioni, panifici, magazzini per le provviste e persino strutture mediche, una cura impensabile per schiavi. Sono state rinvenute prove di diete ricche di proteine, con consumo regolare di carne e pesce, un privilegio che non sarebbe stato concesso a manodopera servile.

Inoltre, sono state scoperte tombe individuali ben costruite per alcuni di questi lavoratori, suggerendo che fossero rispettati per il loro contributo. Tutto questo indica che lo stato egiziano si prendeva cura della sua forza lavoro, probabilmente per garantirne le buone condizioni fisiche necessarie per opere di tale portata.

Scoperta una stanza segreta nella piramide di Cheope
La struttura interna conosciuta della Piramide di Cheope. PH: lastampa.it

Organizzazione sorprendente e il primo sciopero della storia

L’organizzazione di questi operai era sorprendentemente moderna e avanzata per l’epoca. Erano raggruppati in squadre con nomi evocativi come “gli amici di Cheope” o “gli ubriachi di Menkaura”, il che testimonia un senso dell’umorismo, un’identità collettiva e un certo spirito di cameratismo. Ogni squadra competeva con le altre in termini di efficienza, alimentando una sana rivalità che fungeva da incentivo. L’intera struttura era gerarchica, con operai, capisquadra, medici, cuochi e artigiani, tutti coordinati in un colossale ingranaggio.

Un dato particolarmente rivelatore è il primo sciopero documentato della storia, guidato proprio da lavoratori egizi durante la costruzione di una tomba reale. La causa della protesta? Non avevano ricevuto la loro razione giornaliera di birra, considerata un diritto fondamentale della loro giornata lavorativa.