Texas: la Starbase di SpaceX diventerà una città a tutti gli effetti

Illustrazione di Elon Musk (Pixabay FOTO) - buildingcue.it
La base di SpaceX sta cambiando location e si sposterà in testa. Ormai è stato tutto deciso, e non sarà solo una base scientifica.
Ora è ufficiale: la fantascienza ha cambiato indirizzo, e si è trasferita nel profondo sud del Texas. Il posto dove Elon Musk lancia razzi verso lo spazio, sognando Marte, è diventato una città vera e propria. Si chiama Starbase, ed è nata con un voto popolare che ha visto una netta maggioranza di sì. La notizia è rimbalzata ovunque, anche perché Musk non ha perso tempo a scriverlo trionfante su X (ex Twitter).
Il risultato? 212 voti a favore, solo 6 contrari (Fonte: bbc.com). Numeri che fanno pensare a un plebiscito… anche se va detto che la stragrande maggioranza degli elettori erano dipendenti di SpaceX, l’azienda di Musk. L’area interessata copre circa 4 km², un tempo poco abitata, ma ormai trasformata in un microcosmo spaziale fatto di edifici e strade dal nome improbabile.
Starbase sorge dove prima c’era solo sabbia, dune e qualche casa sparsa: Boca Chica, un angolo remoto del Texas affacciato sul Golfo. Da quando SpaceX ha iniziato a comprare terreno nel 2012, il paesaggio è cambiato radicalmente. Oggi ci vivono circa 500 persone, anche se il cuore pulsante della zona resta il sito di lancio dei razzi.
Chi guiderà questa nuova “città spaziale”? Il primo sindaco sarà Bobby Peden, vicepresidente di SpaceX. Nessuna sorpresa anche qui: ha corso senza rivali, come pure i due commissari comunali anch’essi con legami diretti all’azienda. Una città privata? Beh, diciamo che la linea è sottile.
Tra razzi, regolamenti e… strade chiuse
Starbase sarà una “Type C city”, cioè una piccola municipalità texana con meno di 5.000 abitanti. Questo status le dà alcuni poteri interessanti: ad esempio, potrà imporre una tassa sulla proprietà fino all’1,5%. Ma la vera partita si gioca altrove. Una proposta di legge, ancora in discussione nel parlamento statale, potrebbe permettere agli amministratori di Starbase di chiudere strade pubbliche durante i lanci spaziali o altri eventi legati all’attività di SpaceX.
Attualmente, queste chiusure vengono gestite dalla contea di Cameron, che include città come Brownsville e la località turistica di South Padre Island. Il giudice della contea, Eddie Treviño Jr, si è già detto contrario: teme che i residenti perdano il controllo su un bene pubblico come la spiaggia, a favore di un’azienda privata. Insomma, lo scontro tra autorità locali e la “città di Musk” è solo all’inizio.
Critiche, multe e un ambiente da salvare
Oltre all’entusiasmo, Starbase si porta dietro anche parecchie polemiche. Da tempo, gruppi ambientalisti accusano SpaceX di aver danneggiato gli ecosistemi locali: fauna disturbata, rifiuti sparsi dopo i lanci, inquinamento luminoso. Secondo quanto riportato dalla BBC, nel 2024 l’azienda è stata multata per quasi 150.000 dollari dalla US Environmental Protection Agency e dalla Commissione texana per la qualità ambientale per scarichi illegali di acque reflue.
La risposta dell’azienda? È stata una questione di “disaccordi sulla burocrazia”, niente di grave, secondo loro. E ovviamente garantiscono di rispettare tutte le norme ambientali. Ma le proteste restano, e con l’aumento dei lanci previsti (da 5 a 25 all’anno), anche i timori di impatto ambientale crescono.