Dichiarazione dei redditi, non abbatterti se il Caf senza scontrini non vuole darti le detrazioni | Con questo trucco deve inserirle fino all’ultimo cent

Illustrazione della dichiarazione dei redditi (Pixabay FOTO) - buildingcue.it
Fare la dichiarazione dei redditi non è semplice, soprattutto quando bisogna presentare tutti gli scontrini e le spese degli anni precedenti.
I CAF, cioè i Centri di Assistenza Fiscale, sono quegli sportelli a cui si va quando si ha a che fare con tasse, dichiarazioni o documenti un po’ complicati. Ce ne sono ovunque, e la cosa bella è che ti aiutano a mettere ordine tra scartoffie che da soli sembrano arabo. Lavoratori, pensionati, studenti: chiunque può rivolgersi a loro.
La dichiarazione dei redditi, per esempio, è una delle cose più comuni che si fa lì. Se sei un dipendente o un pensionato, usi il modello 730. E in pratica funziona così: porti i tuoi documenti, loro compilano tutto e ti dicono se devi pagare o se ti spetta un rimborso. Il vantaggio? Niente file all’Agenzia delle Entrate e, se va bene, qualche soldo che torna in busta paga.
Se però hai redditi un po’ più complicati, tipo da affitto o da partita IVA, serve il modello Redditi (ex Unico). Anche in quel caso, i CAF ti seguono passo passo. Non fanno magie, eh, ma evitano errori che potrebbero costare cari. E in un mondo dove ogni errore fiscale si paga (letteralmente), è già tanto.
Alcuni servizi sono gratuiti, altri hanno un costo basso, ma spesso ne vale la pena. Perché ti evitano di impazzire con numeri, scadenze, moduli e percentuali.
CAF, moduli e detrazioni
Ogni anno, puntuale come una scadenza che non si dimentica (purtroppo), arriva il momento della dichiarazione dei redditi. E per chi non è pratico di numeri, detrazioni e codici tributo, i CAF diventano i migliori amici. Sono lì apposta per aiutare a compilare il famoso modello 730 senza uscire pazzi, soprattutto se si hanno spese da scaricare e rimborsi da recuperare.
Nel 2025 il modello precompilato sarà disponibile dal 15 maggio e si potrà inviare fino al 30 settembre. Dentro ci finiscono un po’ tutte le spese detraibili: visite mediche, affitti per studenti, mutui, bonus edilizi… l’importante è avere conservato scontrini, ricevute e fatture, anche quelle mezze stropicciate in fondo al cassetto.
Ecco cosa fare
Il rimborso IRPEF, in pratica, è quello che lo Stato ti ridà se durante l’anno hai versato più tasse del dovuto. E succede più spesso di quanto si pensi. Se tutto fila liscio, i soldi arrivano direttamente dallo stipendio o dal cedolino della pensione, grazie al datore di lavoro che fa da “intermediario”. Per i lavoratori autonomi, invece, serve un passaggio in più: va comunicato all’Agenzia delle Entrate l’IBAN personale.
E se si è “dimenticata” qualche spesa da scaricare in passato? Buone notizie. Come riportato da brocardi.it, si può rimediare. Basta fare una dichiarazione integrativa entro cinque anni e recuperare tutto o quasi. Parliamo di spese mediche non dichiarate, lavori in casa, spese scolastiche… tutte cose che pesano sul bilancio familiare.